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Bisogni, domanda, risorse

Ognuno di noi sente i bisogni in modo diverso, proprio a causa della soggettività, e quindi ci sono penurie di cui siamo consapevoli e altre che sono latenti.
Avvertire un bisogno porta la persona alla ricerca del bene che può soddisfarlo, ad esprimere quindi una domanda, che non viene fatta al contrario per le necessità di cui non si è consapevoli, ma che possono manifestarsi successivamente per vari motivi (condizioni psico-fisiche, ambientali, possibilità di procurarsi il bene che manca,…).
Le relazioni verso una mancanza sono comunque individuali, c’è chi rinuncia a colmare il vuoto, chi rimane frustrato e chi è capace di chiedere aiuto.
Esiste anche la possibilità che non corrisponde al reale bisogno o che ne sostituisce un’altra che non si ha il coraggio di formulare o infine può essere fatto da terzi (familiari, operatori, amici,…) e potrebbe non coincidere con le effettiv esigenze dell’utente.
Diventa quindi importante il compito dell’assistente sociale per la decodifica delle domande esplicite, perchè non è semplice capire i reali problemi di un individuo o della collettività e spesso la richiesta è influenzata da ciò che il soggetto pensa di poter ricevere dal servizio.
Affinché la domanda diventi esplicita bisogna offrire delle prestazioni accessibili e corrispondenti all’effettiva richiesta, o degli operatori disponibili e preparati a soddisfare quel bisogno.
L’ideale sarebbe una domanda chiara per ogni bisogno e un’offerta di conseguenza adeguata ad ogni domanda, cercando di evitare sprechi e la non soddisfazione di alcune carenze, ma ciò nella quotidianità non è così controllabile come nell’ipotesi perfetta appena citata. La risposta può essere quindi valida se l’assistente sociale o un qualsiasi altro operatore interviene adeguatamente, in modo pertinente e con efficacia, cioè trovando la soluzione giusta in base alle necessità, svolgendo un’azione che rientra nella sua competenza professionale e giungendo a risultati concreti.
E’ fondamentale che ogni operatore si renda conto che può in ogni momento cadere nella tentazione di pensare di aver capito tutto del problema al primo impatto con l’utente, rischiando di creare solo interventi di tamponamento.
Naturalmente ai bisogni dei singoli si associano quelli che si esprimono per mezzo di una domanda sociale, che dovranno essere soddisfatti con una risposta ad un gruppo di individui o alla collettività (ospedali, servizi sanitari, ecc.).
Se ci sono dei bisogni espressi che vengono appagati, ci sono anche delle necessità che rimangono incontentabili per tante ragioni: assenza di un’offerta corrispondente, o di una cultura volta all’uso dei servizi, mancanza di mezzi di trasporto, ubicazione con difficoltà di raggiungimento e infine spreco di una prestazione che non serve più.
Un ulteriore problema potrebbe nascere dall’insoddisfazione dei bisogni creando nei cittadini un atteggiamento di dissenso dichiarato poi attraverso una protesta generalizzata, con il conseguente rifiuto dei servizi esistenti e la critica delle scelte politiche in materia di sanità ed assistenza.
Questa difficoltà ha portato alcune persone alla decisione si impegnarsi per raggiungere il bene comune migliorando il patrimonio già presente sul territorio e rendendolo più vicino alle esigenze della collettività (professioni sociali e volontariato).
Per ogni bisogno sia materiale che spirituale si possono creare dei servizi per ridurre i mali o per conquistare il benessere attraverso la realizzazione di aspirazioni e valori.
Le risorse che aiutano ogni individuo nel suo percorso esistenziale sono di varia origine: possono provenire da se stessi e dalla proprie capacità individuali, da persone con cui si ha un rapporto informale (famiglia, amici, colleghi), da organizzazioni o associazioni e infine dallo Stato (scuole, enti di assistenza, ospedali, ecc.).
Con il termine “servizi sociali” si intendono sia le attività di interesse pubblico (quali scuole, trasporti, case di riposo) sia l’insieme delle risorse umane e materiali che la società organizza per tutti i cittadini e che offre, soprattutto, a quelli che ne hanno bisogno. Queste prestazioni sono dirette in tutti gli ambiti: giuridico, urbanistico, politico, dell’organizzazione dell’assistenza gestita da enti pubblici e privati; e sono attività sociali esercitate dalla pubblica amministrazione per provvedere al soddisfacimento di bisogni collettivi attraverso attrezzature di varia natura.
Il “Servizio Sociale” in particolare guarda alle due dimensioni dell’individuo, quella dell’uomo singolo, per ricercare l’appagamento dei bisogni umani quali lo svuluppo psico-fisico e morale, e quella della società per creare delle prestazioni volte al soddisfacimento dei bisogni dei gruppi (consultori, centri sociali, ecc.).
Servizi sociali e Servizio Sociale hanno delle caratteristiche comuni:
– c’è un soggetto gestore che organizza il servizio;
– sono disponibili una o più prestazioni;
– ogni servizio ha uno o più operatori specializzati;
– a disposizione degli operatori ci sono attrezzature specifiche;
– c’è un’organizzazione che funziona e si modifica in base alle indicazioni date dalla politiche sociali;
– ci sono dei destinatari a cui è rivolto il servizio;
– ci sono scopi ed obiettivi specifici.

Proprio in relazione agli obiettivi si differenziano i servizi sociali anche se lo scopo di fondo è dare una risposta ai bisogni delle persone sviluppando le risorse personali, favorendo l’autorealizzazione, la socializzazione ed eliminando gli handicap a livello familiare, sociale, individuale. In rapporto alla funzione specifica dell’ente si formano i servizi scolastici, sanitari, socio-assistenziali, aperti o a internato, servizi preventivi, curativi, riabilitativi servizi generici o specialistici, servizi rivolti ad ogni fascia di popolazione (minori, anziani, disabili, tossicodipendenti, alcolisti, malati psichiatrici, giovani, immigrati).

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