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Dia-Logos al buio

Bip bip…è un altro giorno…e la sveglia suona ancora…finalmente con una nuova melodia, quella di impiegare una nuova giornata alla scoperta di qualcosa di ombroso e sottilmente intenso accanto a qualcuno che illuminerà la tua vita di nuove percezioni sino a prima sconosciute…melodia elettronica ma sempre meglio della voce atona e sintetica che accudisce la percezione buia: ”so-no l-e se-tte”,…bip…bip…
Siamo sempre alla ricerca di qualcuno che in qualche modo si occupi di noi, sottovalutando ogni nostra grandiosa potenzialità di autonomia e autogestione, e ahimè quanto è ridicolo e triste quando ce ne rendiamo conto dinanzi a chi quotidianamente vive in funzione di noi e dipende, in ogni sua gestione del mondo esterno e della propria corporeità immersa in esso, completamente da noi…pur dimostrandoci, ogni giorno, che le vera sfida è la nostra, non la loro, a stentare nel buio che noi stessi ci creiamo, senza impulso a squarciarlo con il nostro desiderio…Noi siamo i nostri propri demoni, noi ci espelliamo dal nostro paradiso – recitava Goethe – e io mi inchino tutti i giorni dinanzi alla fortuna di poter avere, ogni singolo istante, l’occasione completa e assoluta di gestire i miei demoni, senza nessuno che ci accompagni necessariamente, prendendo esempio da chi con i demoni ci convive quotidianamente e che, nonostante il buio, non perda mai di vista un raggio di sole, come falene eroiche in cerca di costante e dignitoso significato…
E così le giornate scorrono veloci, a volte intense, altre molto leggere altre ancora addirittura ruvide, come quelle di ogni vita, sempre con il braccio destro in tensione verso l’altro volto al suo sostenimento, e che si scioglie di rigidità con il passare dei giorni fin quando, senza perdere la vigilanza, ogni tensione si assimila nei propri schemi diventando ovvietà e scioltezza, naturalmente come pareggiando il contrasto tra i sensi che registrano differentemente, pur procedendo nella medesima direzione, e con la stessa funzione…fino forse a diventare uno, e infondo dei due, non si sa più bene quale sia la guida! A volte inciampo io, a volte inciampa l’altro…a questo mondo capita sempre a tutti di inciampare prima o poi…!Eppure per ognuno, c’è sempre qualcuno pronto a sorreggerlo.
Le strade sono sconnesse accidenti, chi ci aveva mai fatto così caso, troppo davvero… troppo dissestate, lo sono sempre state, ma mai come adesso, dove ogni passo diventa equilibrio precario e rischioso… “Che ti frega” dice l’altro! male che va si prende una storta e se pure si cade, da un metro e sessanta cosa mai ci si può fare”!…Incredibile…è proprio vero! Ma non corretto, non è giusto, che questo mondo sia pensato e creato solo per chi non ha menomazioni sensoriali o psico-motorie, ma probabilmente meno grinta e meno spirito nell’affrontare la vita.
A volte si perde il filo della responsabilità, e anche l’altro supera i limiti dell’accesso all’aiuto senza affinare quella percezione dell’alter inteso fallibile, fragile e dignitoso come tutti e non solo strumento di supporto, e così a volte il gioco diventa duro per tutti e ognuno, da un lato e dall’altro, ha sempre qualcosa da imparare e qualcosa da comprendere dell’altro, e mettendo in conto il rischio di non comprenderlo affatto…tutto diventa relazione e tutto diventa crescita nel momento del “tra” nella relazione. Ed in ogni modo ed in ogni vita bisognerebbe educarsi all’educare e viceversa…
E così passano i giorni, passano i caffè e le passeggiate e le risate e le lamentele, e la spesa e la scelta della busta del latte e ah! almeno sulle medicine c’è questa benedetta scrittura in braille…certo però, che se fossero un po’ più premurosi, e ci scrivessero anche la data di scadenza in braille…
E giocando tra puntini a rilievo e buche clamorose e con il vento in faccia, ogni giorno la sveglia suona sempre e di che colore sia il sole chi lo sa, ma quel tepore del primo raggio è innegabile e inalienabile, è pura e costante risorsa di vita…sempre…

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