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Riconoscimento di invalidità civile a Roma in pochi passi

Come potete ottenere il riconoscimento di invalidità civile e Legge 104 in pochi semplici passi, se vivete a Roma?

Se abitate a Roma e avete un figlio disabile, sarà semplicissimo per voi usufruire di tutti i benefici riconosciuti dalla legge se seguirete le semplici istruzioni che di seguito vi darò, grazie alla snella e veloce burocrazia della nostra bella città.

  1. Recatevi presso l’Ufficio Invalidi Civili ritirare il modulo, compilatelo e consegnatelo. In cambio vi arriverà una convocazione a presentarvi (nel giro di pochi giorni) con vostro figlio presso gli uffici della Commissione Invalidi Civili.
  2. Ricordatevi di allegare alla domanda tutta la documentazione riguardante vostro figlio, in originale, e di fotocopiarla tutta perché non vi verrà restituita.
  3. Recatevi con il bambino per la visita e consegnate la documentazione.
  4. Mettetevi comodi e aspettate circa 8 mesi. Nel frattempo, se dovete accompagnare vostro figlio a terapie, visite o quant’altro potete tranquillamente esaurire tutte le ferie maturate o i permessi riconosciuti dal vostro CCNL. In questo modo scordatevi di fare qualche giorno di vacanza durante l’estate, senza parlare del fatto che difficilmente il vostro datore di lavoro apprezzerà il vostro modo di assentarvi.
  5. Mettiamo per ipotesi che vostro figlio abbia fatto la visita ai primi di settembre: riceverete a casa il verbale per i primi di maggio dell’anno successivo.
  6. A questo punto organizzatevi bene perché dovrete affrontare la parte più divertente e fantasiosa: mettere d’accordo ASL e INPS, due enti il cui funzionamento è notoriamente fluido ed elastico, e si adatta di volta in volta alle diverse esigenze degli utenti.
  7. Il verbale che vi è arrivato a casa riporta diverse date:

– la data della visita (per ipotesi: 3 settembre),la data di approvazione del riconoscimento della Legge 104 (per ipotesi: 2 dicembre, quindi tre mesi dopo),

– la data di approvazione dell’invalidità civile (per ipotesi: 10 febbraio 2008, quindi 5 mesi dopo),

– la data riportata sulla busta con cui vi è arrivato il verbale, la quale fa fede per potersi recare al vostro INPS di zona, (può capitare che l’INPS richieda di attendere circa 30 giorni dal ricevimento del verbale, prima di presentarsi).

Ricapitolando, se il verbale vi è arrivato a maggio, dovrete recarvi all’INPS a giugno. Da quando avete fatto passare la visita a vostro figlio (primi di settembre), a questo punto, saranno passati 9 mesi. Quindi, nel frattempo, avreste potuto anche concepire un altro figlio, portare avanti la gravidanza e partorire a termine.

  1. Il verbale, con ogni probabilità, recherà la scritta “Revisione tra un anno”. Tenete bene a mente queste parole perché verranno interpretate in modo diverso a seconda dello sportello INPS al quale vi presenterete.
  2. Per ottenere l’indennità di frequenza riconosciuta dall’ufficio invalidi civili ai bambini che frequentano la scuola e fanno terapia riabilitativa, dovrete farvi rilasciare due attestati di frequenza, uno dalla scuola e un altro dal centro presso cui il bambino è in terapia.
  3. Quando, dopo un mese, sarete finalmente pronti per recarvi all’INPS in modo da poter beneficiare di quanto vi spetta, vi consiglio vivamente di munirvi di sacco a pelo e pranzo al sacco, perché sapete quando entrate ma non quando ne uscirete, e in quali condizioni. Quindi, affidate vostro figlio (o figli) ai nonni, se li avete (in questo modo potreste risparmiare qualche euro) oppure alla baby-sitter e, dopo aver chiesto l’ennesimo permesso al vostro paziente datore di lavoro, partite per la grande avventura.
  4. Una volta arrivati all’INPS, dovrete districarvi nella giungla di sportelli messi lì al servizio del cittadino e capire quale fila dovete fare.
  5. Recatevi allo sportello informazioni e spiegate che dovete ottenere il riconoscimento della Legge 104 da presentare al datore di lavoro, l’adeguamento degli assegni familiari e l’indennità di frequenza. A questo punto scoprirete che non dovete fare una fila. Non illudetevi: il motivo non è che, trattandosi di disabilità, c’è per voi una “corsia privilegiata” e non avete bisogno di mettervi in coda, ma bensì che dovete farne TRE, di code.
  6. Avvicinatevi con passo sicuro alla macchinetta “eliminacoda” e schiacciate con nonchalance i bottoni corrispondenti alle lettere “X”, “Y” e “Z” (queste potranno naturalmente variare da ufficio ad ufficio). Con ogni probabilità una delle tre file salterà perché mentre state amabilmente conversando con l’impiegato dello sportello “Y” perderete il vostro turno allo sportello “X” e quindi, se siete fortunati e l’ufficio è aperto anche nel pomeriggio, potreste decidere di tornare a casa, rifocillarvi e tornare all’INPS più tardi con migliore predisposizione di spirito, oppure prendete di nuovo la lettera “X”, tirate fuori il vostro pranzo al sacco e consumatelo mentre le 20/30 persone che nel frattempo vi sono passate avanti cercano come voi di portare a compimento le proprie pratiche.
  7. Gli sportelli da cui dovete passare sono:

– per l’indennità di frequenza, sportello “invalidi civili”;

– per la Legge 104, sportello di cui non ricordo il titolo, e

per l’adeguamento degli assegni familiari, sportello “prestazioni a sostegno del reddito”.

– Quando arriverete allo sportello “Assegni Familiari” l’impiegato vi spiegherà che, secondo una circolare INPS, il datore di lavoro può adeguare autonomamente, a sua discrezione, gli assegni familiari. Altrimenti, vostro figlio dovrà passare un’altra visita presso il medico legale dell’INPS previo certificato del suo medico ASL. In questo secondo caso gli arretrati, secondo l’impiegato, dovrebbero essere più consistenti in quanto l’invalidità verrebbe riconosciuta da quando è stata fatta la prima diagnosi. Siccome, però, potrebbe passare un bel po’ di tempo (anche perché dovrete farvi compilare un altro certificato e aspettare di essere chiamati per la visita), consiglio di seguire entrambe le procedure e quindi:

– Informare il datore di lavoro dell’esistenza della circolare (con ogni probabilità il datore di lavoro girerà il “problema” ai suoi consulenti del lavoro e, se tutto va bene, riceverete una parte di arretrati con la busta paga del mese successivo);

– Recarvi dal pediatra del bambino o dal medico ASL che lo segue e farvi compilare il certificato. Attenzione: il medico deve compilare personalmente la parte in cui si chiede di riportare i dati del richiedente o di chi lo accompagna (e cioè voi). È molto facile sbagliarsi su questo perché sembra una parte che deve essere compilata dall’INPS mentre invece non è così. Quindi il medico stesso dovrà scrivere di suo pugno i riferimenti del vostro documento sul certificato, pena il dover rifare tutto da capo.

– Una volta giunti allo sportello “104″ cominciano le stranezze. L’impiegata deve “scegliere” una data da cui far partire il riconoscimento della legge. Nel nostro caso, è stata “scelta” la data in cui nostro figlio ha fatto la visita e cioè il 2 settembre. Quindi, i benefici della Legge 104, per noi, dureranno non un anno ma bensì da giugno a settembre e cioè la bellezza di TRE MESI. Prima della scadenza, il bambino dovrà fare un’altra visita per il rinnovo. L’impiegata ha dato la colpa di questo ignobile ritardo alla ASL, che ha fatto la visita a settembre, ha approvato la 104 ad dicembre, l’invalidità a febbraio e ci ha spedito il tutto a maggio.

– Siamo arrivati finalmente alla nostra ipotetica ultima coda, sportello “Invalidi civili” per l’indennità di frequenza. Qui l’impiegato, al contrario della sua collega, prederà come data di riferimento quella di dicembre. Ciò significa che questa durerà un po’ di più. Significa anche, però, che vostro figlio dovrà passare un’ulteriore visita prima di dicembre (e sono tre: una per la 104, una per gli assegni familiari e una per l’invalidità).

– A questo punto tornate a casa, sfiniti ma quasi soddisfatti e con la sensazione di aver fatto gran parte del “lavoro” per vedere riconosciuti i diritti del vostro bambino. Peccato che il giorno dopo una zelante impiegata dell’INPS vi chiamerà e completerà il “quadretto” perché il certificato di frequenza del centro riabilitativo non è abbastanza “particolareggiato”: siccome all’INPS sono molto precisi, vogliono un certificato che specifichi se il centro chiude e quando chiude (non sia mai che debbano darvi dei soldi che non vi spettano). Quindi, quando vi fate fare il certificato dal centro riabilitativo ricordatevi di far specificare il periodo di chiusura, se c’è.

– Questa differenza tra le date prese a riferimento vi sembra strana? Vi sembra assurdo che, nonostante ammettiate che in effetti la ASL sia stata molto lenta facendo passare più di 4 mesi dall’approvazione all’invio del verbale, dobbiate rinnovare la 104 in un momento e l’invalidità in un altro sottoponendo vostro figlio a due diverse visite? Niente paura: provate, provate e provate ancora in diversi giorni e in orari diversificati a chiamare l’ufficio invalidi civili per capire quando scadranno i vostri verbali, quando potrete prenotare la visita per il rinnovo e quali documenti serviranno: non riuscirete a prendere la linea oppure non risponderà nessuno.

Ma chi la dura la vince.

O no?

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