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Consigli per il papà di gemelli

Se il ruolo del papà è importante in qualsiasi famiglia con un figlio neonato, è sicuramente fondamentale quando si tratta di gemelli.
Il coinvolgimento del papà inizia durante la gravidanza. La gravidanza gemellare è in generale più faticosa di una gravidanza singola. C’è una più alta probabilità che sia a rischio di parto pretermine e può esserci per la gestante la necessità di passare periodi più o meno lunghi di immobilizzazione a letto o di ricoveri. Il papà può aiutare la mamma a tenere sotto controllo le sue paure, può tenerle compagnia e aiutarla a passare il tempo.
Durante l’ultimo periodo della gravidanza gemellare la futura mamma può avere problemi a muoversi a causa del peso dei bambini. Il papà può aiutarla a spostarsi, accompagnarla in bagno e avere piccole accortezze come aiutarla nelle cose pratiche che avrà difficoltà a compiere da sola come la depilazione delle gambe o tagliare le unghie dei piedi.
Quando inizia il travaglio – soprattutto se si tratta di un parto pretermine, purtroppo abbastanza diffuso nelle gravidanze gemellari – molte mamme possono essere sopraffatte dal dolore e dalla paura per la sorte dei loro bambini e avere il proprio compagno accanto sarà fondamentale. Il conforto della presenza del proprio compagno è importante in ogni caso per tutte le partorienti.
Se si tratta di un parto naturale, il papà può rimanere accanto alla partoriente per tutto il tempo e prendersi subito cura dei bambini magari aiutando il personale a fare ai piccoli il primo bagnetto.
Se i bambini dovranno stare in incubatrice o passare un periodo in Terapia Intensiva Neonatale la mamma con tutta probabilità si sentirà in colpa. Il papà deve starle vicino, confortarla, condividere i suoi stati d’animo e convincerla che non c’è niente che possa aver fatto durante la gravidanza che possa aver determinato tale situazione. Inoltre può accompagnarla a vedere i bambini e aiutarla a tirarsi il latte destinato ai piccoli.
Il coinvolgimento del papà nell’evento della nascita dei bambini pone le basi per il suo futuro rapporto con essi e per la riuscita del menage familiare.
Alberto racconta così la sua esperienza di parto pretermine:
“Cinque minuti prima del parto l’ostetrica ed i neonatologi mi hanno ovviamente informato che a 27 settimane potevano esserci concrete possibilità che uno o tutti e due miei figli non sopravvivessero al parto. Io mi sono permesso di dire loro semplicemente: “Se ci sono delle regole è giusto rispettarle, però in un momento così drammatico il posto del papà è in sala operatoria vicino ai suoi cuccioli che mai come in questo momento hanno bisogno di tanto amore e soprattutto dell’amore del loro papà.”, e dicendo questo li ho guardati negli occhi uno per uno (in quei momenti chissà perché ero stranamente calmissimo).
I medici hanno avuto un momento di sbigottimento poi mentre si stavano consultando è arrivata un’infermiera dicendo che mia moglie era pronta per l’operazione. Io allora, per evitare imbarazzi, ho guardato l’ostetrica ed i neonatologi negli occhi e ho detto loro: “Andate e fate un bel lavoro!!”, e sono iniziati i 10 minuti più lunghi di tutta la mia vita.
In vita mia ho conosciuto tante belle donne con un sorriso affascinante ma niente di paragonabile al meraviglioso sorriso dell’ostetrica che è uscita correndo dalla sala operatoria con il pollice alzato urlandomi: “È andata!!!”. In quel momento mi è sembrata la creatura più bella del mondo.
Se i bambini non hanno bisogno di cure particolari il papà può aiutare e incoraggiare la mamma nei suoi primi approcci nell’allattamento al seno.

Il papà di gemelli e il ritorno a casa
Se la mamma ha subito un parto con taglio cesareo avrà bisogno di un po’ di tempo per riprendersi fisicamente e naturalmente il papà è di fondamentale importanza nel prendersi cura di due o più bambini contemporaneamente.
L’arrivo di un neonato in casa porta sempre un periodo di stress e di disorientamento. A maggior ragione ci sarà stress e disorientamento se i neonati da curare sono due o più. In questo caso è importantissimo che il papà abbia parte attiva nella gestione della situazione.
Di solito è la mamma a rimanere a casa con i neonati mentre il papà torna al lavoro. Rimanere chiuse in casa tutto il giorno con i bambini, spesso dopo notti insonni può provocare nelle neo mamme delle forti forme di stress e di depressione. I bambini non vengono forniti con il libretto delle istruzioni e spesso la mamma ha bisogno di tempo per riuscire ad interpretare il loro pianto e per riuscire a rispondere in modo adeguato ai loro bisogni. La mamma di gemelli, poi, si sentirà “straziata” quando tutti e due i suoi bimbi piangeranno contemporaneamente e lei potrà confortarne solo uno alla volta. Si sentirà inadeguata e molto sola.
Il papà può pensare che le giornate lavorative siano altrettanto stressanti, ma dovrebbe fare una piccola riflessione: uscire di casa, avere conversazioni con altri adulti, andare al bagno e fare la pausa caffè senza essere interrotti sono piccoli ma importanti lussi che la mamma, in casa, non può concedersi. Inoltre la mamma che rimane a casa è in servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Non meravigliatevi quindi se la vostra compagna vi aspetta il dietro alla porta per “mollarvi” subito il bambino.
Quando tornate a casa, fate in modo che la vostra compagna possa andare a farsi un bagno o una doccia con comodo e soprattutto senza essere interrotta.
Fatele anche qualche complimento per come ha gestito la situazione, meravigliatevi per come sia riuscita a farcela da sola, fatele capire che comprendete quanto sia difficile.
Inoltre non dovete rinunciare ad occuparvi dei bambini in modo pratico: prendeteli in braccio, cambiate loro i pannolini, cullateli per farli addormentare, fate loro il bagnetto.
La vostra compagna vi sarà grata per l’aiuto, ma voi state anche aiutando voi stessi a creare un legame molto stretto e unico con i vostri figli.
Quando poi finalmente i bambini sono a letto, concedetevi un po’ di tempo e un po’ di coccole come coppia.

Il papà di gemelli e le poppate notturne
L’aiuto del papà può essere fondamentale per una buona riuscita dell’allattamento al seno. L’incoraggiamento e l’aiuto pratico sono molto importanti. L’allattamento simultaneo può essere molto comodo perché permette un intervallo più lungo tra una poppata e l’altra ma inizialmente può essere difficoltoso: il papà può aiutare la mamma a sistemare i bambini.
Una particolare fonte di stress per tutti i genitori sono le poppate notturne. Quando si tratta di gemelli la situazione può essere addirittura tragica.
Ci sono diverse strategie che si possono attuare per fronteggiare la situazione con la collaborazione di entrambi i genitori.
In caso di allattamento esclusivo al seno, ad esempio, il papà potrebbe semplicemente essere lui ad alzarsi per prendere i bambini dalla culla e porgerli alla mamma e cambiarli se è il caso, dormendo nel periodo in cui la mamma li allatta.
Se l’allattamento è misto e ai bambini vengono date alcune poppate al seno ed altre col biberon, il papà potrebbe dare l’ultima poppata della notte e la prima del mattino mentre la mamma si occuperebbe di allattare i bambini la seno durante la notte. Se l’allattamento è artificiale questi due ruoli possono essere invertiti a giorni alterni. Con questo metodo entrambi i genitori potrebbero avere periodi di sonno ininterrotto abbastanza lunghi.
Un altro metodo di allattamento misto è quello di alternare i bambini e cioè di dare un giorno il seno ad uno dei due e il biberon all’altro e viceversa il giorno dopo. Se i bambini sono allattati in questo modo la mamma può tenere con sé il bambino che quel giorno è allattato al seno mentre il papà può portare l’altro bambino in un’altra stanza e allattarlo artificialmente. Questo metodo si può applicare anche se i bambini sono allattati esclusivamente col latte artificiale.

Alessandra Rossetti – www.gemellinfamiglia.it

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