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Del concetto di normalità

La voce normalità del Dizionario della lingua italiana indica ciò che è conforme a una regola o all’andamento consueto di un determinato processo; che serve a dare una norma. Le regole, cioè norme indicative di ciò che si deve fare in certe circostanze, sono funzionali alla civile convivenza fra le persone all’interno di una determinata società. Nel caso in cui però i comportamenti dell’uno non vadano ad intaccare le libertà altrui o non siano pregiudizievoli alla propria autoconservazione ed al proprio benessere, ma differiscano solamente dalla norma, cioè dalla consuetudine, con quale diritto attribuiamo a tale atteggiamenti accezioni negative?

Ogni persona in quanto essere umano dotato di pensiero ed azione razionale è in grado di autodeterminarsi, cioè di realizzare il proprio essere ed il proprio fine, quindi ha diritto di scegliere quale sia la propria condizione di vita normale, che possa produrre il maggiore benessere. Con quest’ultimo termine di intende, usando il riferimento alla definizione dell’UNESCO, uno stato di performance positiva che attraversa tutto il corso della vita e tocca ambiti fisici, cognitivi e psicologici. Con ogni persona si intende ogni essere umano, anche chi convenzionalmente viene definito diverso come i portatori di handicap, i tossicodipendenti, i disabili psichici,…

Ogni persona in quanto tale ha il diritto di scegliere liberamente senza venir etichettata dalla società in quanto deviante, cioè incapace di adattarsi alle norme comportamentali ed etiche dell’ambiente di vita, secondo un’interpretazione negativa, etichettante. Compito dell’assistente sociale è quello di non avvallare soluzioni di vita pregiudizievoli per sé e per gli altri e di promuovere una cultura che accolga la diversità in quanto fonte di ricchezza.

La normalità è un concetto labile, la norma differisce a seconda dell’angolazione in cui viene osservata, ma è fondamentale che tale osservazione venga effettuata nel rispetto della persona. A tale conclusione sono giunta durante una dissertazione avvenuta assieme ad un utente della comunità alloggio psichiatrica presso cui ho svolto il mio anno di servizio civile volontario e ringrazio questo diverso, il quale con una semplice.

domanda : – ma tu sei normale?! – ha messo in discussione i miei cardini riguardo il concetto di normalità e la dicotomia normale/anormale, diverso.

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2 Comments Leave a comment »

  1. Come commento, trascrivo un post, da me assemblato, il cui contenuto è azzeccatissimo per l’argomento:

    Quanto costa un monolocale sospeso nel regno dei cieli?
    Caro, come leggerete, costa molto caro.
    Natale Adornetto
    ——————
    MANICOMIO

    Ho detto cose eccentriche
    ma sempre più o meno riscontrabili
    e tutti mi hanno deriso
    preso per pazzo

    Un uomo vestito di nero
    al mio paese, tutti i giorni
    parla del regno dei cieli
    che nessuno ha mai visto
    e tutti in silenzio
    riverenti gli credono

    Ho imparato a mie spese
    che è meglio dire bugie
    talmente grosse
    non riscontrabili
    e non verità che vanno
    un po’ fuori dagli schemi

    Mi hanno messo in manicomio
    solo per aver chiesto con insistenza
    per appagare una curiosità
    … quanto costava un monolocale
    sospeso nel regno dei cieli

    Sapete mi è venuto spontaneo
    avendo io vissuto
    in un buio seminterrato
    dove oltre a non vedere il mare
    che ci può stare
    ma caspita…. il cielo
    ba… mi è costata cara
    solo domandare di esso.

    Michael Santhers Da ”Voci scomode”

    Commento di Sofhia:

    “Splendido, irriverente e quanto mai indispensabile blog! La malattia mentale non esiste: essa è il solo modo che le persone dotate di senno possiedono per esprimere la loro indignazione ed il loro rifiuto rispetto ad un modo di vivere (sarebbe più appropriato dire “disvivere”), che non ha più nulla di umano e naturale. La società consumistico-produttiva ci ha costretti a divenire meri ingranaggi della megamacchina industriale: nobilitati se ben funzioniamo; vilipesi se funzioniamo male o non funzioniamo affatto. Chi rifiuta di diventare ingranaggio, diviene immediatamente un matto: matto da legare. Avevo scritto la sceneggiatura di un film sulla psichiatria lagerizzata, dieci anni fa, le cui protagoniste erano 5 donne. Naturalmente nessuno l’ha presa in considerazione. Materiale scomodo e scottante. Continua così!”.

    Commento di Natale Adornetto:

    “La poesia è eccellente, impeccabile, straordinariamente bella e significativa. Il commento di Sophia è più che appropriato. Inoltre, descrive molto bene quello che succede e la realtà che ci circonda. Che ci circonda, difatti, se una persona non è totalmente adattata/sottomessa, viene immediatamente circondata e bersagliata. Come la domatura del cavallo. Fino a quando il cavallo rimane anche solo un filino indomito, continuerà a ricevere oceani di frustate. Ma la domatura è irreversibile, per cui è meglio ricevere frustate a pioggia piuttosto che divenire un corpo/contenitore automatizzato e innaturale, senza più un proprio pensiero autonomo e senza più un proprio stile di vita personale. (Sul tema uomini, cavalli e domatura, leggete, su questo stesso blog, questo post: http://blog.libero.it/lamediseta/commenti.php?msgid=5470619&id=163599#comments). Un ciao e un abbraccio a quadernorosso, che con quello che scrive e coi suoi post, riesce a ricordarmi cosa significa essere con un’altra persona sulla stessa lunghezza d’onda”.

    http://blog.libero.it/lamediseta/commenti.php?msgid=6673685&id=163599#comments

    Commento by Natale Adornetto — 25 Marzo 2009 [Permalink]

  2. Ho vent’anni. Eppure, senza andare a parlare con persone mentalmante differenti dal considerato (erroneamente) “normale” penso e credo in questo da tempo, non sò dire quanto. da quando ho iniziato a pensare seriamente, sono giunta a questa conclusione, senza chiedere niente a nessuno.
    Però grazie, perché ora ho la conferma di aver avto ragione da subito.
    Parlandone con una mia coetanea ho tastato che lei dice:”normale” per abitudine.
    Leho chiesto di spiegarmi la normalità.. vaneggiava nel buio.. ma tutt’ora continua a dire: ma è normale..
    Comunue.. grazie mille!!

    Commento by elisabetta — 5 Novembre 2010 [Permalink]

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