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Assistenti Sociali e lavoro: curriculum e bilancio di competenze (2^ parte)

IL CURRICULUM

Se quindi il fine è quello di offrire se stessi al mercato, il passaggio formale non può che essere il curriculum. Se occorre scrivere un curriculum, bisogna però curare l’efficacia di questa operazione. Per imparare ciò forse è il caso di calarci nei panni del selezionatore-tipo: sonnolento, pigro, svogliato di fronte ad una pila di curricula, con in testa la sola voglia di finire presto per andarsene a casa. Non è che egli faccia solo quello di lavoro: spesso in poche ore deve tirar fuori da una montagna di curricula quelli più idonei. E’ tra l’altro un fatto matematico: se il tempo dato è x ed il numero di curricula n, è determinante non la qualità di questi, bensì il rapporto x/n. Insomma: più sono i curricula, meno tempo si ha per leggerli. Ergo: bisogna fare subito effetto sul selezionatore e ancor più velocemente fornirgli quel che cerca. C’è nella prassi dei colleghi spesso una difficoltà a codificare lo stile del curriculum, sicuramente derivante dalla natura pubblica dei servizi, in cui il curriculum stesso era un accessorio formale nei concorsi pubblici. Questo curriculum spesso corrisponde ad un mero elenco cronologico dei “titoli che fanno punteggio”. Elenco dei servizi espletati, elenco delle formazioni effettuate e null’altro. Ciò anche per via del concetto di “imparzialità” del concorso, per cui, per evitare errori di valutazione, si preferiva abbassare tutti sul solo livello formale (x anni di servizio, x punti). Come i giovani sicuramente sanno, è stato poi introdotto il curriculum in formato europeo, il quale è nato per uniformare tra i Paesi-membri dell’Unione il sistema di valutazione. Tale curriculum non è solo una “lista della spesa”, ma porta parecchie notizie in più al selezionatore. Si tratta di un curriculum più dinamico, perché porta il candidato ad esprimersi sulle competenze possedute. Tale curriculum è composto essenzialmente da quattro parti: 1) informazioni personali; 2) esperienza lavorativa; 3) istruzione e formazione; 4) capacità e competenze professionali. Quindi scaricatevelo da internet e compilatelo, avendo cura di specificare, nelle formazioni e nelle esperienze lavorative, le competenze acquisite. Non dimenticate di citare tutte le “attività”, specialmente quelle del tempo libero, le quali per certi lavori sono di sicuro interesse: starà poi a voi, di volta in volta, a seconda dell’interlocutore, “tagliare” le attività ritenute non attinenti al posto da ricoprire. Non dimenticate inoltre di incollare sul curriculum una foto a mezzo busto: che sia una foto “normale”, con poco trucco, di faccia, sorridente e senza altri richiami estetici.

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