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L’Italia e la popolazione anziana oggi: una piccola analisi

In Italia, come in tutti i paesi occidentali, la popolazione anziana sta rapidamente crescendo, sia in termini assoluti sia come quota percentuale sull’intera collettività, e continuerà a crescere. La causa principale dell’invecchiamento della popolazione è stato il drastico declino della natalità, infatti l’Italia detiene un preoccupante record negativo e si colloca ben al di sotto di paesi tradizionalmente caratterizzati da bassi livelli di fecondità quali la Francia o la Svizzera.
Nel nostro panorama nazionale l’area dove si riscontrano più anziani è il nord, soprattutto la parte occidentale con Liguria e Piemonte e il Friuli-Venezia Giulia, con punte anche in Emilia-Romagna e Toscana. La Campania al contrario ha la popolazione più giovane. In rapporto all’estensione urbana gli anziani si concentrano soprattutto nelle grandi città e nei piccoli centri con meno di 2000 abitanti. Nei due casi, si evidenziano modelli di vita e problematiche tra loro molto differenti. L’invecchiamento demografico è destinato a continuare; soprattutto in piccole zone ad alta concentrazione e nei centri delle grandi città il processo di invecchiamento sarà sempre più acuto.
Il benessere degli anziani è molto legato al contesto familiare in cui sono inseriti, dato che l’anzianità porta oggettivamente a una riduzione di occasioni di contatto sociale. In generale, gli uomini continuano a vivere in coppia (e se restano vedovi tendono a risposarsi), mentre le donne, se non hanno qualche figlio che si ferma nella famiglia di origine o che le accoglie nella nuova famiglia, vivono sole. Vivere da soli non significa necessariamente che gli anziani siano isolati e abbandonati, anche se spesso è proprio così.
Oggi, all’interno dei servizi socio-assistenziali, a causa dell’invecchiamento della popolazione che colpisce il nostro paese, gli assistenti sociali si trovano a lavorare con una consistente fetta di utenti anziani, anche se in Italia la percentuale di persone che necessitano di interventi socio-assistenziali è molto più contenuta rispetto ad altri paesi, questo grazie all’esistenza di un modello di organizzazione sociale basato sulla famiglia, che si fa carico dell’assistenza delle persone non autosufficienti, soprattutto anziane.
Per la persona anziana la propria salute costituisce, più che per qualsiasi altro individuo, un aspetto fondamentale dell’esistenza. Salute significa benessere psicofisico: la salute non è data solo dall’assenza di patologie, ma anche dalla percezione positiva del proprio stato di salute(O.M.S.). In generale, anche in presenza di malattie croniche, molti anziani tendono a definire discreto il proprio stato di salute. E’ un diverso atteggiamento verso la malattia, che consente a molti di convivere con i propri problemi. Ciononostante gli anziani rappresentano la parte di popolazione che ha più necessità di cure e di servizi socio-sanitari e per maggior durata di tempo.
Infine questa fascia di popolazione risulta essere mediamente più disagiata di altre. Tra le fonti di reddito, il lavoro e il patrimonio rappresentano un livello superiore alla pensione. Con il crescere dell’età anziana la pensione diventa predominante rispetto al lavoro, con conseguente diminuzione del reddito. Le famiglie più disagiate sono quelle di donne anziane, perché le loro pensioni sono generalmente più basse di quelle degli uomini (a causa di carriere lavorative più brevi o perché si tratta di pensioni di reversibilità).

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