L’empatia la auguro a tutti, anche a me stesso
Percepire le sensazioni degli altri, scavare nel profondo delle persone è una sfida davvero gloriosa. Sentire la voce interna dell’altro ti rapisce. Quante volte siamo così distratti e non capiamo l’importanza del prossimo?
Ascoltare il silenzio dell’altro, delle cose, ti fa toccare la parte più speciale, quella più delicata. L’empatia ti fa sentire l’essenza dell’universo e tutto ciò che ne fa parte. Ti fa scavare la superficie per poi farti addentrare nel mistero della vita. E senti anche il dolore, il dispiacere che c’è nell’altro e ciò ti mette in crisi e ti fa chiudere. Ti spaventa. Ma poi ti rendi conto quando ti renda più forte, quanto ti priva di tutti i pregiudizi. Inizi a sentire che anche gli altri sono piccoli quanto te e ciò ti rafforza, ti rende un essere unico con il mondo. Quanti silenzi , quanti misteri, quanti orgogli, quanti sentimenti esistono in un essere. La superbia è il contrario dell’empatia. Sentirsi il re del mondo, il sentirsi sovrano di tutto, delle emozioni anche non proprie. Ma è solo l’umiltà che ti fa toccare le lacrime dell’altro, che ti fa sentire così empatico da viverci nell’altro, nel suo modo di essere, di fare. L’empatia non credo sia un dono, penso piuttosto che tutti dobbiamo prefissarci un po’ di sensibilità per vivere in armonia. L’empatia aiuta instaurare la fiducia tra di noi, aiuta a vivere nell’altro con delicatezza, senza puntare il dito contro. L’empatia non vuol dire risolvere i problemi del mondo, ma saperli guardare, senza pregiudizi. L’armonia giace nell’empatia e risuona con grazia e bellezza. Sentendo il battito della terra si irradia luce e si rigenera il calore di tutti i sentimenti.
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