Personalità e autoefficacia, come allenare ragione ed emozioni
Uno degli interrogativi più pregnanti della moderna psicologia è quello inerente alle potenzialità umane: perché un individuo è più forte, più agile, più dinamico e creativo rispetto ad un altro pur avendo lo stesso quoziente intellettivo?
Quali sono i fattori che rendono una persona meno vulnerabile allo sviluppo di condizioni di disagio psichico? Quali sono i fattori che rendono una persona più brillante ed efficace? Come si può accrescere il proprio talento, essere leader di se stessi?
E’ questa la vera sfida della psicologia del positivo che, avendo superato i legami con il modello del patologico, si pone come paradigma fondamentale per lo sviluppo di stili di vita vincenti attraverso percorsi formativi innovativi.
Il cambiamento di prospettiva è determinante e radicale; oggi si parte dal presupposto che la mente umana, nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi, possiede le energie sufficienti allo sviluppo di personalità mature ed efficaci, con confini ben strutturati e un Io consapevole e forte.
L’autoefficacia esprime le grandi potenzialità della mente umana di rappresentare se stessi in modo coerente, in un dinamismo continuo e positivo, in grado di rendere l’individuo resiliente, capace di autodeterminarsi rispetto alle difficoltà della vita quotidiana.
La gestione dello stress si apre a nuove dimensioni, non appare più come una semplice “resistenza” alle avversità e alle difficoltà della vita, quanto una nuova modalità di gestirsi, in termini proattivi, che porta ad avere una visione del mondo più positiva e ottimistica.
Ferdinando Pellegrino, Personalità e autoefficacia come allenare ragione ed emozioni, Springer, Milano, 2010
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