Un’esperienza… che ti cambia la vita!
Ho deciso di intitolare così questo articolo perché per me è stata realmente un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Non è solo la frase dello spot pubblicitario per incentivare noi giovani a svolgere del volontariato (retribuito) ma è una frase che porti con te per un anno intero e solo quando l’esperienza è finita ti rendi realmente conto dell’importanza di questa frase.
Un anno fa ho iniziato il servizio civile all’interno di una comunità alloggio per disabili psichiatrici. Gli utenti presenti sono sette e ognuno con una diagnosi psichiatrica differente.
In un anno con ognuno di loro sono riuscita ad instaurare un bel rapporto. Non ho mai “forzato” nessuno a parlare anzi il più delle volte c’erano momenti di silenzio o si parlava del più e del meno ma poco alla volta sono riuscita a conquistare la loro fiducia.
Ognuno a modo proprio, tralasciando qualcosa e mettendo l’accento su qualcos’altro, mi ha raccontato la propria vita. Una vita segnata da farmaci, ricoveri, sedute dallo psichiatra, non accettazione da parte dell’altro, e talvolta della propria famiglia di quel figlio “diverso” e mandato da un ospedale all’altro o da una comunità all’altra pur di non prendersi cura di lui.
Leggevo nei loro occhi e sentivo nella loro voce tremante la sofferenza nell’esser nati “diversi”, c’era in loro un sentimento di colpa e spesso si sentivano inutili. Molte volte mi sono trovate in difficoltà dinanzi ai loro racconti, non sapevo cosa dire. Ma spesso le parole non servono, mi sono resa conto che uno sguardo, un abbraccio, una mano appoggiata sulla loro spalla o un attimo di silenzio possono essere più utili di molte parole.
Le ore passate con ognuno di loro, le loro storie, il loro modo di vedere come va il mondo mi hanno aiutata a crescere non solo dal punto di vista professionale ma soprattutto personale.
È stato un anno intenso, pieno di emozioni e di riflessioni. Durante l’anno si sono presentate delle difficoltà che mi hanno fatto riflettere e pensare se rinunciare o meno a questa esperienza, ma alla fine ho tenuto duro e ho portato a termine il servizio.
Riempire le loro giornate anche con un semplice sorriso mi ha dato la forza di continuare. Vederli sorridere mentre preparavo una torta di mele mi riempiva il cuore di gioia, mi hanno fatto apprezzare l’importanza dei piccoli gesti, delle piccole cose. A loro bastava questo per essere felici, per sentirsi accettati, per vivere un attimo della loro vita in modo diverso.
Ognuno di loro con pianti, sorrisi o urla, ognuno a modo proprio, è riuscito a riempire le mie giornate trascorse all’interno della comunità.
È stato un anno che mi ha cambiato la vita…
tenero e bellissimo articolo. grazie all’autrice x la sua dedizione!
licia
Commento by naria licia cattaneo — 28 Dicembre 2016 [Permalink]