Quando l’orco indossa la gonna: pedofilia femminile
La donna, da sempre figura rappresentante equilibrio e protezione, nella nostra società fa ormai i conti con la difficoltà di adeguarsi ai ritmi di vita sostenuti nonché alle pressioni che vengono dal mondo maschile.
A volte però si verifica un passaggio importante: quello da “vittima” dei processi sociali a “orco”.
In detto articolo vorrei trattare un tema poco conosciuto e associato esclusivamente al mondo maschile, ovvero quello della pedofilia.
Con la parola “abuso” si intendono “tutte le volte in cui un bambino o un adolescente non vengono considerati “persone” nella loro pienezza della loro realtà psicologica ed esistenziale e dei loro diritti”.
L’abuso è sommerso, connesso ad occultamento, pericoloso, non rilevabile con certezza, ma anche complesso, multiproblematico, tendente a cronicizzarsi nonché indice di una patologia famigliare.
Questo orribile reato si consuma in duplice forma: o perché la donna è connivente con il partner che abusa sui figli, ovvero perché esecutrice materiale delle azioni. Se nel primo caso, la condanna che ne segue sarà per concorso o correità, nel secondo caso dobbiamo ammettere che anche la relazione madre-figlio può presentare caratteristiche deviate e disturbate.
Come sostiene lo psicologo milanese Luigi Colombo il meccanismo per cui una donna è attratta da un minore “sta nel fatto che trova combinate, da un lato una caratteristica attraente che è il sesso, mentre dall’altro lato con il bambino vengono completamente cancellati aspetti dell’uomo adulto che, se la donna ha una problematica, possono essere per lei fonte di disturbo”.
Nella donna però non si trova il tipico stile predatorio che caratterizza il pedofilo maschio. Questo perché essa non ama esibire la propria sessualità. L’uomo pedofilo, inoltre, pare maggiormente infantilizzato, attento ad acquisire le modalità tipiche del minore. La donna, invece, utilizza un contatto affettuoso e materno.
Sempre secondo il dott. Colombo, l’uomo sembra stabilire una relazione sessuale al fine di trarne soddisfacimento, mentre la donna pare non avere un confine netto tra bisogno di amore e sfera sessuale. Anche con l’uomo adulto può accadere che questi due confini non siano marcati.
Le statistiche dimostrano che solitamente i casi di pedofilia femminile avvengono da parte della figura materna, anche se vi sono casi di violenze extra famigliari. Vediamone le caratteristiche: si tratta di solito di una donna giovane, frustrata e inconsapevole del suo ruolo genitoriale. Questi episodi esistono anche nei ceti sociali elevati, non solo nelle classi modeste, anche se è maggiore la capacità di occultamento. Accade spesso che l’abusante abbia, a sua volta, subìto maltrattamenti durante il periodo infantile. Le madri abusanti non vogliono essere cattive con i loro figli, ma hanno difficoltà nel riconoscere le necessità dei piccoli, così come i propri impulsi.
L’ancor poco conosciuto fenomeno della pedofilia al femminile , presenta inoltre varie sfumature: si va dalla pedo-pornografia virtuale, alla prostituzione infantile, fino ad arrivare al turismo sessuale con i bambini, alla tratta di minori ,al kidwrestling (lotta tra i bambini nudi) nonché all’abuso su minori portatori di handicap.
Dopo questa breve spiegazione del fenomeno, bisogna sottolineare marcatamente come il problema non sia solo clinico, ma anche sociale. E’ un qualcosa che merita approfondimenti, studi e una comunicazione esterna, poiché ognuno di noi, nel suo piccolo, può portare a galla temi poco trattati.
Una corretta prevenzione e cooperazione multidisciplinare permetterebbe anche a molti abusanti di chiedere aiuto, così come di agire correttamente sulle piccole vittime.
Bibliografia:
– L. PETRONE, M. TROIANO, “E se l’orco fosse lei? Strumenti per l’analisi, la valutazione e la prevenzione dell’abuso al femminile. Con un nuovo test per la diagnosi”, Franco Angeli, Milano, 2010
– intervista al dott. Luigi Colombo sul sito www.psicologo-milano.it
Complimenti,un articolo molto equilibrato ed illuminante.
Commento by Francesco — 22 Novembre 2013 [Permalink]
Grazie mille Francesco!E’ bello dare informazioni su temi sociali che sono piuttosto nascosti ma che richiedono approfondimenti!
Commento by stefania — 24 Novembre 2013 [Permalink]