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Disabilità e intervento sociale: nuovi approcci internazionali

Nella mia tesi si approfondisce la relazione esistente tra la definizione di disabilità proposta dall’OMS nel I Rapporto mondiale della disabilità (2011) e l’approccio dello sviluppo umano di Amartya Sen. La definizione di disabilità dell’OMS è quella proposta dal modello ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), e basata sul modello bio-psico-sociale toglie alla disabilità il suo legame con la dimensione corporale, spostando l’analisi ai fattori ambientali.
L’approccio dello sviluppo umano o delle capabilities di Amartya Sen, a sua volta, definisce la disabilità come mancanza o carenza della gamma di capacità ed opportunità disponibili in un determinato contesto, e sottolinea che le barriere sociali e la discriminazione sono i principali fattori coinvolti nella sua comparsa. Entrambi gli approcci identificano la disabilità negli ostacoli (barriere) presenti nell’ambiente (interazionale o materiale), in quanto la diversità viene considerata come caratteristica intrinseca dell’umanità. In questo modo, si fa una nuova luce sul rapporto diversità-disabilità, affermando che se in una società la diversità produce disabilità siamo davanti ad un problema di diseguaglianza sociale e mancato riconoscimento dei diritti umani. Infatti, è qui che l’assistente sociale trova il suo campo di lavoro che secondo l’OMS dovrà basarsi su un intervento sociale di promozione dei diritti umani e dell’eguaglianza sociale.
Il Rapporto sulla disabilità è ricco di studi empirici e raccomandazioni utili a tutte le professioni di aiuto; si è voluto individuare, tra queste informazioni, le più attinenti nello specifico al professionista assistente sociale. La conoscenza di quali sono le barriere fisiche e attitudinali (pregiudizi), essenziale per l’abbattimento dei fattori ambientali che rappresentano delle barriere di accesso per le persone con disabilità.
L’approccio dello sviluppo umano afferma che l’abbattimento delle barriere, indispensabile per acquistare maggiori libertà di scelta ed opportunità di vita, è possibile solo attraverso la partecipazione ovvero l’inclusione sociale. Per aumentare la partecipazione delle persone con disabilità gioca un ruolo fondamentale il processo di empowerment. L’assistente sociale, attraverso l’aiuto all’utente nella costruzione di consapevolezza sul proprio ruolo nella società, lo aiuta nell’acquisto di efficacia nell’azione, nell’esercizio della scelta e quindi migliora la sua autonomia.
Nella tesi viene analizzata, oltre ai due precedenti approcci, la teoria della globalizzazione, la quale considera il lavoro sociale da una prospettiva globale, per cui si tiene conto di come gli interventi dei vari soggetti, locali e globali, influenzano la salute e la disabilità.

La tesi è scaricabile nell’Area Download.

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