Diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini
Il mondo delle adozioni è ricco di molte sfumature che sfuggono all’attenzione dei più. Ad esempio, quello del diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini, è un tema poco dibattuto e lo dimostra anche la presenza di pochi testi in materia.
In un Paese come l’Italia, la normativa rende molto difficile e lungo il percorso che può condurre l’adottato ad acquisire informazioni sulla propria famiglia di origine e le cose diventano molto più delicate nei casi di abbandono del minore e mancato riconoscimento dello stesso da parte di uno o entrambi i genitori.
Un equilibrio molto delicato quello tra il diritto del genitore alla tutela dei dati personali e rispetto della sua volontà di partorire in anonimato e quello di un/una bambino/a che, crescendo, ha bisogno di avere delle risposte sul perché di una scelta così forte.
Una scelta che influisce profondamente sulle vite di tutte le persone coinvolte.
Una scelta spesso “coraggiosa” da parte di una madre che, invece di abbandonare il bambino e lasciarlo in condizioni di vita precarie o ricorrere all’Interruzione Volontaria di Gravidanza, lo affida alle cure di professionisti che possono procedere con le pratiche dell’adozione e garantire al bambino un futuro.
Quella analizzata nel mio lavoro è, soprattutto, la legge 149/01 che ha apportato modifiche alla legge 184/83 e fatto dei passi in avanti nel riconoscere il diritto dell’adottato ad accedere alle informazioni circa il suo passato, stabilendo i casi ed i requisiti necessari per poter esercitare tale diritto.
Potete scaricare la tesi nell’Area Download.
Grazie Elisabetta per dare la possibilità di leggere la tua tesi che affronta un argomento per me molto importante.
Mi farebbe piacere sapere se dopo la tesi sei riuscita a continuare a seguire questo tuo lavoro e se sei riuscita ulteriormente ad approfondirlo.
Grazie di cuore.
Commento by daniela — 17 Settembre 2011 [Permalink]
Cara Daniela, quello di cui mi sono occupata con la mia tesi è un’argomento che mi ha coinvolta totalmente.
Sono contenta di aver pubblicato e aver dato il mio piccolissimo contribuito per far conoscere un argomento di cui si parla pochissimo (o per niente). Posso dirlo vista la difficoltà incontrata nel reperire del materiale.
Purtroppo, devo dirti che non ho avuto modo di approfondire ulteriormente l’argomento. Ma solo per il momento. E’ stata un’esperienza forte che mi porto dietro e che ho voglia di studiare, conoscere, capire…ma, data la delicatezza, ho bisogno di tempi adeguati per dedicarle la massima attenzione.
Tuttavia, ho scritto dell’emozioni e delle sensazioni che ho provato come ragazza, come assistente sociale tirocinante che si è trovata tra le braccia un ometto che non avrà il diritto a conoscere le sue origini …
La mia esperienza farà parte di un libro che uscirà nel mese di Dicembre p.v. e che raccoglie esperienze di vita di diversi professionisti dell’aiuto…
Commento by Elisabetta Cipolla — 8 Ottobre 2011 [Permalink]
Probabilmente voi fate riferimento nell’articolo alle adozioni di bambini italiani.
A livello internazionale viene lasciato “un libro” ai genitori adottivi con la storia conosciuta del bambino fino al momento dell’adozione.
Commento by bellimbusto — 23 Dicembre 2011 [Permalink]
Ti faccio i complimenti non solo per aver reso pubblica la tua tesi, ma anche per esser riuscita a scriverla cosi’ bene e in modo approfondito.
Commento by anonimo — 11 Marzo 2012 [Permalink]